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“ Il primo compito da affrontare sarà la ricerca di un nuovo Direttore Musicale, con il quale preservare nel corso di concerti, tournée internazionali e registrazioni discografiche, l’alta qualità dell’orchestra che la memoria di Claudio Abbado merita” (Gaston Fournier Facio, Consulente Artistico dell’Orchestra Mozart)

 

Emozionante attesa per questa nomina. Il mese non è ancora terminato…..

Venerdì 24 maggio (data significativa!) mi giunge, dall’Orchestra Mozart, un messaggio e mail.

Daniele Gatti è il nuovo Direttore musicale dell’Orchestra Mozart

Quintuplice EVVIVA!

Queste le comunicazioni ufficiali.

“L’Accademia Filarmonica di Bologna è lieta di annunciare la nomina del Maestro Daniele Gatti a Direttore musicale dell’Orchestra Mozart. Il Maestro ricoprirà il ruolo di Direttore musicale in un ampio progetto che lo vedrà impegnato con l’Orchestra Mozart già da ora per i prossimi tre anni. Il primo appuntamento è previsto per la Pasqua 2020.

In maniera unanime il Presidente dell’Accademia Filarmonica di Bologna, Loris Azzaroni, il Consulente artistico dell’Orchestra Mozart, Gastón Fournier-Facio, e il Board, costituito dai musicisti Raphael Christ, Manuel Kastl, Lucas Macías Navarro, Mattia Petrilli e Francesco Senese, hanno visto nella persona del Maestro Daniele Gatti la figura ideale per assicurare un futuro di grande respiro alle attività dell’Orchestra Mozart e nel contempo garantire quell’altissimo livello di qualità ed eccellenza raggiunto grazie ai dieci anni di intensa collaborazione con il Maestro Claudio Abbado ed al rapporto davvero arricchente stretto in questi ultimi anni con il Maestro Bernard Haitink”.

“La collaborazione con il Maestro Gatti rappresenta un’opportunità che riteniamo fondamentale e decisiva per il nostro futuro, per poter tornare a suonare insieme con più costanza, con il presupposto di intensificare l’attività annuale con progetti, residenze e tournée. Il Board è molto felice e convinto di questa scelta così importante e di prospettiva, una scelta rafforzata dalla presenza del Maestro Gatti nella lista di nomi che Claudio stesso indicò come suoi possibili successori”, così Mattia Petrilli -notare l’ultima frase, please-.

Breve, ma significativa annotazione. Qualcuno -non ricordo né chi, né in quale circostanza- disse che Abbado possedeva tre “bacchette”, anche se la prediletta era quella comperata a New York per un dollaro a inizio anni ’60. Di una di queste tre fece dono, a suo tempo, a Daniele Gatti.

Il Presidente Azzaroni, nel ringraziare a nome dell’Accademia Filarmonica il Maestro Daniele Gatti per aver accettato l’incarico offertogli: “….la collaborazione con un artista di tale levatura porterà un contributo determinante al futuro dell’Orchestra Mozart. Da un lato il Direttore musicale costituirà quel punto di riferimento stabile e assicurerà quella continuità di lavoro che sole possono garantire all’orchestra un’alta qualità artistica specchiata in una precisa identità musicale, dall’altro lato la presenza stessa di un direttore come il Maestro Gatti e la certezza di un rapporto almeno triennale con lui offrono una prospettiva aperta ai palcoscenici internazionali ed una strategia programmatica indispensabili ad un’orchestra dalla storia così importante come quella dell’Orchestra Mozart.”

E pure il Consulente Artistico fa sentire la sua voce.“Per lunghi periodi ho lavorato accanto al Maestro Daniele Gatti all’Accademia Nazionale di Santa Cecilia e al Teatro alla Scala di Milano.   Inoltre, ho potuto seguire da vicino molte delle sue prove, dall’Orchestre National de France al Festival di Bayreuth, dal Covent Garden ai Wiener Philharmoniker. Il Maestro Gatti è uno dei pochi direttori italiani ad aver svolto il ruolo di Direttore musicale in paesi di rilevanza mondiale, a capo di istituzioni musicali di indiscutibile livello internazionale. Mi hanno sempre colpito la varietà del suo repertorio, la sua profonda preparazione culturale e musicale intorno alle partiture da dirigere, l’efficacia della tecnica direttoriale con la quale riesce a comunicare l’originalità delle sue interpretazioni, l’assoluta mancanza di compromessi artistici e l’infaticabile ricerca della massima qualità”.

E l’interessato? “È insieme un piacere e un onore per me essere stato chiamato dall’Accademia Filarmonica e dai musicisti dell’Orchestra Mozart per dirigerli stabilmente. Come si sa quest’orchestra crea un rapporto privilegiato, direi unico, con il suo direttore. È un grande stimolo sapere che un gruppo di musicisti di questo livello, provenienti da tutta Europa, ha come denominatore comune il desiderio di dedicarsi con me a questo speciale progetto. Sono felice di farne parte”.

Un profilo del Direttore.

Diplomato in composizione e direzione d’orchestra al Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano, Daniele Gatti (nato a Milano il 6 novembre 1961) è Direttore Musicale del Teatro dell’Opera di Roma e Consulente artistico della Mahler Chamber Orchestra (MCO).

È stato Direttore principale della Royal Concertgebouw Orchestra (RCO) di Amsterdam e precedentemente ha ricoperto ruoli di prestigio presso altre importanti realtà musicali come l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, la Royal Philharmonic Orchestra, l’Orchestre national de France, la Royal Opera House di Londra, il Teatro Comunale di Bologna, l’Opernhaus di Zurigo.

I Berliner Philharmoniker, i Wiener Philharmoniker, la Symphonieorchester des Bayerischen Rundfunks e l’Orchestra Filarmonica della Scala sono solo alcune delle rinomate istituzioni sinfoniche con cui collabora.

Tra le numerose e rilevanti nuove produzioni che ha diretto si ricordano il Falstaff con la regia di Robert Carsen (a Londra, a Milano e ad Amsterdam); il Parsifal con la regia di Stefan Herheim, con cui ha inaugurato l’edizione 2008 del Festival di Bayreuth (uno dei pochi direttori d’orchestra italiani a essere invitato al festival wagneriano); il Parsifal con la regia di François Girard alla Metropolitan Opera di New York; quattro opere al Festival di Salisburgo (Elektra, La bohème, Die Meistersinger von Nürnberg, Il trovatore).

A coronamento delle celebrazioni per l’anno verdiano, nel 2013 ha inaugurato con La traviata la stagione del Teatro alla Scala, dove ha anche diretto il Don Carlo per l’apertura della stagione nel 2008, e titoli quali Lohengrin, Lulu, Die Meistersinger von Nürnberg, Falstaff e Wozzeck.

Più recenti sono Pelléas et Mélisande al Maggio Musicale Fiorentino, Tristan und Isolde al Théâtre des Champs-Élysées di Parigi e l’inaugurazione della stagione 2016/2017 del Teatro dell’Opera di Roma con lo stesso titolo wagneriano.

Nel 2016 ha avuto inizio un ciclo triennale di concerti dal titolo “RCO meets Europe”, che ha coinvolto i 28 paesi dell’Unione Europea comprendendo il progetto “Side by Side”, grazie al quale alcuni musicisti delle orchestre giovanili locali hanno partecipato all’esecuzione del primo brano in programma, accanto ai professori della Royal Concertgebouw Orchestra e sotto la direzione di Gatti, rendendo così possibile uno scambio umano e musicale di natura straordinaria. L’appuntamento italiano è stato all’Auditorium del Lingotto di Torino.

Nel giugno 2017 ha diretto la RCO in una produzione lirica: Salome alla Nationale Opera di Amsterdam. Nella stagione 2017/2018 ha diretto i Berliner Philharmoniker alla Philharmonie di Berlino, l’Orchestra e il Coro del Teatro alla Scala a Milano con la Seconda Sinfonia di Mahler, la Royal Concertgebouw Orchestra in Europa, Corea del Sud, Giappone e alla Carnegie Hall di New York, appuntamenti che si sono aggiunti a quelli in cartellone ad Amsterdam. Ha inaugurato, inoltre, la stagione del Teatro dell’Opera di Roma con La damnation de Faust, è stato in tournée con la Mahler Chamber Orchestra e ha diretto l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia a Roma, la Symphonieorchester des Bayerischen Rundfunks a Monaco, la Filarmonica della Scala a Milano e la Philharmonia Orchestra di Londra. Nel dicembre 2018 ha diretto Rigoletto per l’apertura di stagione del Teatro dell’Opera di Roma.

Il 2019 lo vede sul podio dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia (dove tornerà nel 2020), della Filarmonica della Scala, dell’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino, della Staatskapelle Dresden, della Symphonieorchester des Bayerischen Rundfunks e dell’Orchestra del Gewandhaus di Lipsia. Tra gli impegni del 2020 i concerti con l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai e l’Orchestre Nationale de France.

Daniele Gatti è stato insignito, quale Miglior direttore per il 2015, del Premio “Franco Abbiati” della critica musicale italiana e nel 2016 ha ricevuto l’onorificenza di Chevalier de la Légion d’honneur della Repubblica Francese, per la sua attività di Direttore musicale dell’Orchestre national de France.

Per Sony Classical si ricordano le incisioni con l’Orchestre National de France dedicate a Debussy e Stravinskij e il DVD del Parsifal andato in scena alla Metropolitan Opera di New York. Per l’etichetta RCO Live ha inciso la Symphonie fantastique di Berlioz, la Seconda Sinfonia di Mahler, Le sacre du printemps di Stravinskij abbinato al Prélude à l’après-midi d’un faune e a La mer di Debussy.

Fin qui la parte ufficiale.

Che può dire una semplice appassionata come me?

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In primo luogo: coincidenza.

Il mio ritorno ufficiale, per così dire, alla Musica fu nel giugno 2015, Maggio Musicale Fiorentino: proprio Pelléas et Mélisande di Claude Debussy, citato sopra: Direttore Daniele Gatti, Regista Daniele Abbado.  Paghi 1 e prendi 2: Doppio “Daniele”, uno meglio dell’altro!

Direzioni memorabili, a Bologna, con la Mahler Chamber Orchestra di Schubert (Sinfonia, n. 6, cosiddetta Piccola) nel 2017 e, l’anno prima a maggio, in Ferrara, con la stessa compagine, una serata colma di passione: Sinfonie n. 8 e n. 9 di Beethoven. In prima fila, feci una certa fatica a star ferma e a non saltare sul palco.

Dichiaro: Sono molto felice. In primo luogo per l’altissimo livello artistico del prescelto. E pure Alessandra Abbado ha espresso la sua soddisfazione per la nomina: nutre infatti molta stima per il Maestro Gatti. Mi piace questa dichiarazione; ciò ha forte significato. Facilmente intuibile.

La personalità del nuovo Direttore è, per tanti aspetti, diversa da quella di Claudio. Viene spontaneo affermare, forte e chiaro: E meno male!

I cloni, gli imitatori pedissequi, gli ossessionati dal modello originale, quelli che hanno davanti la “mitica” figura 24 ore su 24, suscitano, almeno in me, una certa tristezza e mi fanno dubitare del loro reale valore.

Tra i due c’è sempre stato un profondo rapporto di reciproca stima, tanto che Gatti definiva Abbado come una sorta di Maestro “aggiunto” . Quando Claudio ci ha lasciato, queste le parole di Daniele Gatti. “La malattia… ha trasfigurato il suo modo di avvicinarsi alla musica. Ha reso il suo gesto più essenziale, più astratto e insieme più libero e credo lo abbia avvicinato alla dimensione spirituale e misteriosa della musica”. Aveva capito tutto.

Le assonanze tra personaggi non debbono essere superficiali, burocratiche per così dire; bensì profonde.

Inoltre i musicisti della Mozart, in primis i componenti del board, conoscono il nuovo Direttore da un pezzo, per essere (stati) da lui diretti nella Mahler Chamber Orchestra, ad esempio; per averlo incontrato ad Amsterdam (Royal Concertgebouw Orchestra; v. Lucas Macias Navarro, in primo luogo).

Un fitto intreccio di rapporti, vitale per chi hanno chiamato come successore di Claudio Abbado. Nientemeno.

Un giovane, magari bravissimo, sarebbe stato a imprescindibile ‘rischio massacro’, da parte di pubblico e critica. A cominciare da coloro i quali, per il solo fatto di poter permettersi il lusso di assistere a tutti i concerti che vogliono -senza limiti di tempi e costi, beati loro!-, sputano su tutto e tutti, ostentando una sicumera insopportabile. Evitarli come la peste.

Con Gatti vi siete messi al riparo, per tutte le motivazioni che conosciamo. Non è così, Francesco?

Chiedo a Senese, al termine di un bel concerto a due tenuto con il pianista André Gallo, sabato 1 giugno scorso nella Sala Mozart dell’Accademia Filarmonica.

“E’ così” conferma il mio interlocutore, mentre ripone nella custodia il prezioso violino. “Poi, qualcuno che vuol criticare senza serio fondamento e per il gusto di farlo, lo si trova sempre; ma di questo non dobbiamo curarci!” chiosa sorridendo.

Concludo con un filmato risalente al 9 giugno 2014.

Siamo a Dresda, nella ricostruita (2005) Frauenkirche.

Qui e quel giorno Claudio Abbado, come sappiamo,  avrebbe dovuto dirigere, con la Mozart, l’emblematica Terza Sinfonia di Robert Schumann.

Lo ha fatto, da par suo, Daniele Gatti, con la Mahler Chamber. Nel filmato vedi e rivedi componenti dell’Orchestra Mozart -lo stesso Senese, Johane Gonzales (contrabbasso), Martin Leo Schmidt (violoncello), Robert Kendall (timpani) e magari altri che non ho colto- e musicisti cresciuti alla scuola di Abbado, come la flautista Chiara Tonelli che ha lavorato con Claudio fin da ragazzina. Tutti impegnati in un concerto commemorativo (anzi: celebrativo), ricco di entusiasmo; commovente e coinvolgente dalla prima all’ultima nota. E ti resta nell’anima l’espressione estasiata del Maestro  Gatti allorché, alla fine del secondo movimento, prima di iniziare il terzo, sussurra, tra sé e sé:  che bello!!